IL TEMPO SCORRE LUNGO I BORDI

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Località: Bologna - italian corrupted place

RESPIRO,STUDIO,MANGIO,ASCOLTO,COMPONGO,OSSERVO,PENSO.

sabato, gennaio 24, 2009

Amarcord

Eravamo bambini.
Percepivamo le cose molto più grandi di quanto realmente fossero.
Giocavamo a pallone per le strade mettendo un giubbotto e una felpa come i pali della porta. La traversa non esisteva, era il pretesto per bisticciare se fosse o non fosse goal.
La domenica in chiesa poi, all'uscita, un salto dalla nonna. La paghetta domenicale che finiva nelle tasche dell'edicolante in cambio di 4 bustine di figurine Panini.
Collezionavamo figurine Panini. E sognavamo che dalla bustina venissero fuori: lo scudetto della Juventus, la figurina di Walter Zenga, quella di Franco Baresi, quella di Jurgen Klinsmann, quella di Stefano Tacconi, quella di Beppe Signori con la maglia del Foggia...tutte nella stessa bustina.
Sarebbe stata una domenica fantastica. Di quelle che il giorno dopo a scuola ti saresti sentito come un eroe d'altri tempi. E avresti potuto gelosamente mostrarle.












lunedì, gennaio 12, 2009

E' l'ora muta delle fate




Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso
come un lino a sventolare.

C'è un tempo negato e uno segreto
un tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci.

C'è un tempo perfetto per fare silenzio
guardare il passaggio del sole d'estate
e saper raccontare ai nostri bambini quando
è l'ora muta delle fate.

C'è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c'era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.

È tempo che sfugge, niente paura
che prima o poi ci riprende
perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo
per questo mare infinito di gente.

Dio, è proprio tanto che piove
e da un anno non torno
da mezz'ora sono qui arruffato
dentro una sala d'aspetto
di un tram che non viene
non essere gelosa di me
della mia vita
non essere gelosa di me
non essere mai gelosa di me.

C'è un tempo d'aspetto come dicevo
qualcosa di buono che verrà
un attimo fotografato, dipinto, segnato
e quello dopo perduto via
senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata
la sua fotografia.

C'è un tempo bellissimo tutto sudato
una stagione ribelle
l'istante in cui scocca l'unica freccia
che arriva alla volta celeste
e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente
si tende la mano
è il medesimo istante per tutti
che sarà benedetto, io credo
da molto lontano
è il tempo che è finalmente
o quando ci si capisce
un tempo in cui mi vedrai
accanto a te nuovamente
mano alla mano
che buffi saremo
se non ci avranno nemmeno
avvisato.

Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato
che bisognava sognare.



Non bisogna affidare i propri stati d'animo alle canzoni, è pericoloso. Questa canzone di Ivano Fossati è poesia pura, di quelle canzoni che pensi "avrei voluto dire le stesse cose con le stesse identiche parole". E' una di quelle canzoni che ti fanno diventare malinconico, di quelle che ti fanno andare in là con il pensiero, pericolosamente appunto. Era da tempo che non piangevo ascoltando una canzone. Maledetta musica che denudi le fragilità e spingi pericolosamente a pensare a tutto quello che non c'è.
Vabbè...buon ascolto e buona visione...

domenica, gennaio 11, 2009

Mille anni al mondo, mille ancora


A dieci anni dalla scomparsa.
All'uomo, al poeta, al musicista, a Faber.

giovedì, gennaio 08, 2009

Per trovarsi bisogna perdersi


Io ho paura di quello che non capisco.
Finora ho cercato di nascondermelo, ma oggi è saltato fuori in maniera prepotente.
Ci sono persone che non capisco.
Non capisco i loro attegiamenti, i loro sguardi, i loro modi sinuosi di sentirsi in pace con tutto e con tutti, le maniere delicate ed aggraziate con cui azzannano chi hanno di fronte, l'aridità dei loro sentimenti e la prevedibilità del loro "sentire di avere le capacità per poter spiazzare chiunque", il loro modo elegante di distruggere cose delicate.
Ci sono cose che non capisco.
Non capisco le attenzioni che diamo alle futilità, a quelle cose che hanno la stessa durata del respiro di un neonato.

Il mio non capire non è un alibi per dare un giudizio sommario e implacabile sulle cose dette qua sopra. E' forse un piccolo step per iniziare ad affrontare questa paura. Non per vincerla. Se la sconfiggessi sarei coraggioso e convinto nei miei mezzi. Invece voglio essere debole. E disarmato.

sabato, gennaio 03, 2009

All the pieces


finora s'è scherzato.



ora si fa sul serio.