IL TEMPO SCORRE LUNGO I BORDI

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martedì, settembre 27, 2011

Di cose che non hanno spazio

di cose che non hanno spazio.
di cose che però si fissano nel tempo. e lasciano impronte profonde.
l'ignoranza, ad esempio.
si.
ci stiamo dimenticando dell'ignoranza e di quanto stia allungando le proprie radici in quest'epoca. ce ne accorgeremo tra venti, trent'anni. quando sarà troppo tardi.
se è vero che la cultura ha un prezzo, è anche vero (concedetemelo) che l'ignoranza ha un prezzo. e secondo me quello che potrebbero pagare le generazioni future potrebbe essere molto alto. nessuno pensa più a come "sviluppare" la cultura.
eh si.
non si tratta solo di investire nella cultura, come diligentemente spesso affermano in tv illustri filosofi ed escort frettolosamente erudite.
il nostro è un tempo che non ha filosofi, un tempo che non ha statisti, un tempo senza pensatori, un tempo senza artisti capaci di raccontare un mondo crudelmente assurdo: un'età culturalmente anoressica.
quest'epoca passerà alla storia come l'epoca senza cultura. l'epoca sopravvissuta alla cultura con la non-cultura.
e la colpa è nostra; contemporanei che preferiscono l'ascoltare al sentire. moralmente, si intende.
non è pessimismo. è il mio pensiero. più o meno moderno.

ps. il video che segue è comico. potete guardarlo.

venerdì, settembre 09, 2011

Come una guerra molecolare tra tartarughe

"Ciao, formiamo un gruppo per fare musica tipo Litfiba, Ligabue, Guns'n'Roses, Doors?"
era questo il modo di approcciarsi di alcuni miei coetanei agli inizi dei favolosi anni '90. in tv imperava jerry calà, la prosperità ostentata del drive-in, la delusione post- Italia 90, il primo pop-swatch. ma non voglio scrivere di cose nostalgiche. voglio parlare di cose reali.
io la chitarra la suonavo con l'accortezza di chi non vuol sbagliare le note, con la consapevolezza che le lezioni che prendevo dal mio maestro di chitarra erano indispensabili ma distanti dall'epoca che stavo vivendo. il solfeggio era troppo sofisticato per gli amici che suonavano ad orecchio, da autodidatta. io cercavo di non perdermi le note per strada ed entrare in punta di piedi nelle dinamiche. ero molto sulle mie. una delle prime canzoni ad essere stravolta fu "sogni di rock'n'roll" di ligabue.
poi, da lì, ho solo peggiorato.