Benvegnù @ bar wolf 9.10.2007
Qui di seguito troverete il racconto della serata al Bar Wolf in occasione del concerto di Paolo Benvegnù. E’ una recensione scritta a 20 dita da me e Giuseppe che mi ha inviato la sua recensione e io l’ho giusto un po’ ritoccata. Questo post lo trovate anche sul suo blog.
Le parti scritte in nero sono scritte da me. Quelle scritte in rosso sono di Giuseppe.
Il bar wolf è un posto di Bologna al quale ci si arriva partendo da casa di Esplanade prendendo quell'autobus sul quale sali dopo aver camminato per cinque minuti perché quello più vicino è già partito. Il bar wolf si chiama così per via del nome del primo proprietario come recita il menù. Arrivando da Torino se vuoi evitare di sudare più del previsto per arrivare al bar wolf bisogna premunirsi di una valigia con ruote funzionanti e partire con un certo anticipo.Quando arrivi al bar wolf ti può capitare di incontrare sull'uscio i cantanti che parlano con gli ascoltatori e gli ascoltatori che viceversa ascoltano e poi anche il contrario con gli ascoltatori che parlano etc etc (qualcuno starnutisce). Il tavolo era stato prenotato già da tempo. Vicino al divano ed esattamente sotto al palco, a destra venendo dall'ingresso. Una menabrea media doppio malto ed una porzione di chili con carne perché a pranzo non avevo mangiato.La cameriera arriva col cibo poco dopo che quattro strani figuri giungono sul palco dopo aver attraversato i tavoli che dal fondo del locale gremito li separavano dai loro strumenti: una piccola batteria,un organo, una tastiera, chitarra elettrica e acustica, basso, violoncello elettrico e microfoni. Il set è quello “usuale” della tournee appena conclusa. Guglielmo Ridolfo Galliano / Andrea Franchi / Luca Roccia Baldini e Mr. Benvegnù salgono sul palco carichi d’emozione in volto. Si vede. Lo si nota dalle prime parole pronunciate dal leader e da come tiene “in tiro” il resto della sua band urlando più del solito fra una nota e l’altra. Poi tanti tanti tanti pedalini per gli effetti. Il tipo più a destra si presentava con un impeccabile abito scuro molto attillato, i tre bottoni della giacca chiusi, camicia azzurra e cravatta rossa. Brizzolato e capelli taglio carrè, paolo benvegnù, alias il george clooney de' noantri con la voce tra godano e lo zampaglione, (ma anche no…tutta un’altra cosa…) stupisce da subito per la sua mimica espressiva in quelli che scopro essere esercizi diaframmatici pre-concerto.Un perfezionista assoluto, per tutta la durata del concerto modula la voce con maestria, accompagna puntualmente le ricercate parole con una pungente gestualità. Tiene il palco con l'autorevolezza di pochi e senza aver bisogno di strafare. La sua musica colpisce e stupisce, a volte assopisce ma poi ti tramortisce con sonorità assolutamente rock.Cinica ironia, sarcasmo, imprevedibilità. La scelta dei pezzi è accurata e non lasciata al caso. All’interno della scaletta si conficcano anche dei pezzi che non avevo mai sentito e che, ascoltandoli per la prima volta, mi sono sembrati estremamente azzeccati (mi riferisco a ‘Amore santo’ e ‘L’ultimo assalto’). Trovano posto anche brani del repertorio Scisma (Centro/Golf/Simmetrie/L’universo…), tutto nella più assoluta concentrazione che pian piano cede il passo a un rapporto sempre più elastico col pubblico. I soli siparietti con i membri della band meritano tutto il costo del biglietto, ma il meglio deve ancora venire. A fine concerto la band stacca la spina, l'ex leader degli Scisma scende dal palco e comincia ad intonare brani con il solo ausilio di voce chitarra e accompagnamenti minimalisti il tutto rigorosamente unplugged, controcanti in falsetto, accordi improvvisati. Un concerto nel concerto.In totale più di due ore di folle eleganza in note. L’ultima parte è caratterizzata da “richieste” da parte del pubblico con Paolo che accoglie i titoli dei brani più disparati con perplessità e a volte con stupore. Instaura una sfida all’ultima nota col chitarrista/pianista/violoncellista Guglielmo Ridolfo Galliano che se la cava egregiamente e fornisce ai pezzi eseguiti unplugged da Paolo un’aurea ancora più magica. Un surplus straordinario insomma. Da lasciare senza fiato.
La birra è finita ed i fagioli cominciano a fare effetto.E' finita anche la musica, assieme alla poesia.
7 Comments:
Grande quel tizio (non so che canzoni canti ma gli piace Papa Sisto I) :-D
Grazie mille per il commento, CIAO!!!
benvegnùùùùùùù!!!!
AAAAArghhhh!!!!!
Voglio venire a vederlo anche ioooo...UFFFFFF!!!!
vabbè
un bacio.
Greta
Martedi non mancherò (le ultime parole famose)...
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W Benvegnùuùuùuùu...ciao Anthony ci si vede ai morti...(suona brutto!) ciao ciao
Quanto sono belle le canzoni di Benvegnù!!! Se martedì riesco a liberarmi magari faccio un salto, in caso contrario poi passo da te in questi giorni così ci vediamo un filmettino...Ok?
smack smack!
-Irene
E' vero: ha le sopracciglie rifatte :-D
Scusa se ci metto tanto con quella cosa che sappiamo :-D
CIAO!!!
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