Il Caos Scorre lungo le membra umane
La mattina inizia prestissimo. Il cellulare squilla alle 07.00 perchè un amico/ferroviere/schiavo della telefonia mobile decide che è quello il momento giusto per comunicarmi che ci saremmo visti 3 ore dopo (adoro queste sue fiammate di lucidità improvvisa!?!). Rispondo al cellulare emettendo alcuni monosillabi. Appena chiudo la conversazione, sprofondo di nuovo nel sonno...
Viviamo in un mondo frenetico e schizofrenico. Questo è risaputo. Impiegare più di mezzora in auto per fare poco più di 5km fa sembrare questa città molto simile a una giungla, forse lo è. Gli sguardi tesi di autisti in ritardo, la spietatezza del semaforo che scruta la velocità dall'alto, le code che diventano sempre più lunghe e scomposte, le scritte sui muri vicini alla strada che inneggiano alla rivolta, gli occhi inespressivi dei pedoni che camminano sui marciapiedi...pazzesco! Se è vero che tutto è nato dal caos, beh allora è evidente che l'uomo ci si è affezionato troppo per staccarsene.
Dopo tanto peregrinare giungiamo a destinazione. Parola d'ordine giornaliera:EVERARDO.
Entriamo in ascensore. In extremis si aggiunge una gentile signora. Avverto già alla chiusura della porta dell'ascensore che non sarà una salita facile. "Che piano?" le faccio."Sesto, grazie" replica lei. La signora resta molto vicina alla porta, forse è intimidita dal nostro aspetto poco accomodante. 1°piano, ok. 2° piano:mi guardo le scarpe [silenzio]. 3°piano:inavvertitamente guardo in faccia il mio amico che mi sta di fronte. ostenta serietà ma entrambi sappiamo che non è così[ancora silenzio].4°piano:inizio a percepire ilarità non so da dove e così guardo nello specchio dell'ascensore dove sta guardando anche il mio amico. Sta per ridere, manca poco, lo so[qualche respiro pre-ilare]. 5° piano:la signora è immobile.Il mio amico mi fissa e non sa come fermare la sua risata. Sta per esplodere, lo so. Passano 3 secondi e sbotta in una gran risata che mi contagia (ero giunto al limite anche io). Cerchiamo di intavolare un discorso che motivi il nostro comportamento per non passare da malati mentali fuggiti freschi freschi dal manicomio.
Inanelliamo parole dopo parole, del tutto incomprensibili[happiness is in the air]. 6° piano:la signora, delicatamente, apre la porta, ci guarda e dice:"Grazie, buona giornata". Noi, con due bei sorrisi da copertina del Postalmarket, ricambiamo:"Buongiorno, signora". La porta si richiude e noi proseguiamo fino al 7°piano dove ci attende un altro amico/laureando e tre sfrenate ore di playstation before/during/after lunch con tanto di imprecazioni, urla e pugni before/during/after the game.
Ritorno a casa,accendo il pc e leggo: Prodi su telecom, bagarre in aula. Questa è la conferma. E' il caos, è il caos. La mia domanda generale ed universale è: ne usciremo mai vivi? se si, a che prezzo?
Frastornato, avvilito, confuso e disorientato metto un pò di musica e mi stendo sul letto.
"No more shall we part" di Nick Cave. Mi giro e mi rigiro nel letto. Domani ci sono gli Afterhours all'Estragon, meno male va....
4 Comments:
No dico, solo per puntualizzare che il laureando sono io e la signora dell'ascensore è quella bastarda del piano di sotto che mi smarono appena leggo il suo nome sul citofono.
LAUREANDO....AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!! CHE STRANO, QUEL CAZZONE SI LAUREA!!!!AHAHAHAH,
ESPLA, NON TI FA' RIDERE QUESTA COSA??
ESPLANADE: UN NON TROPPO LONTANO GIORNO AVSTI CON ME UN PRIMO CONTATTO LODANDO LA MIA OPERA POETICA.
COME MAI NON MI HAI INSERITO NELL'ELENCO DI QUELLE POLTIGLIE CHE SONO OGGI I BLOGS VESSILLIFERI DELLA VOSTRA ARROGANZA (IN)CULTURALE ?
ME NE FREGO,
E POI TI SPIEGO....
quello che stavo cercando, grazie
Posta un commento
<< Home